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Fitorisanamento
Il Fitorisanamento

Forse non lo sapevi, ma la canapa è una pianta ecologica e speciale: riesce a ripulire i terreni più inquinati grazie alle sue formidabili proprietà. Scopriamo insieme come

Fitorisanamento: come e dove è nata la “canapa che pulisce il mondo”

Il 26 aprile 2021 saranno 35 anni dal disastro nucleare di Chernobyl. Era il 1986. Uno dei punti più bassi a livello ambientale della storia dell’umanità. La frase sembra Chernobyl è entrata nell’immaginario e nel vocabolario comune per definire un luogo particolarmente inquinato e malridotto.

Era notte quando esplose il reattore nucleare RBMK numero 4.

I livelli di potenza si abbassavano senza che nessuno riuscisse a capirci granché, e all’una e ventitré minuti ci fu l’esplosione definitiva. Una nube tossica invase i territori circostanti, e tutt’oggi si dibatte sulle reali conseguenze di questo disastro.

Di fatto, i terreni intorno alla centrale nucleare sembravano irrimediabilmente compromessi, gonfi di sostanze tossiche come cesio 137, stronzio e plutonio, tant’è che venne vietata ogni attività di pascolo e di coltivazione nel raggio di 100km. Per anni, Chernobyl restò una ferita aperta nel solco della terra, senza possibilità di rimarginazione e cicatrizzazione.

Poi, nel 1998, il governo Ucraino provò a seguire una linea di bonifica alternativa: il fitorisanamento, ossia la coltivazione di piante che potessero ripulire i terreni contaminati.

Sapete quale fu la pianta designata? Già, proprio la nostra canapa.

“La canapa è la miglior fitorisanatrice tra tutte le varietà testate”, disse nel 1998 Slavik Dushenkov, uno scienziato della Phytotech, l’azienda che insieme all’Ukraine’s Institute of Bast Crops diede il via a questo progetto.

In effetti, la canapa ha tutte le qualità adatte per il fitorisanamento, come le radici ben estese che possono assorbire i materiali inquinanti e la capacità di crescere su terreni variegati. Le sostanze nocive vengono stoccate principalmente nelle foglie, quindi le altre parti della pianta in sé potrebbero essere riutilizzate.

Cannabis e Ilva: anche in Italia la Canapa Fitorisanatrice funziona

In Italia è famosa la storia di Vincenzo Fornaro, imprenditore di Taranto che un tempo operava nel campo dell’allevamento, ma che a causa dell’inquinamento dell’ex-Ilva subì l’abbattimento di tutti i suoi capi di bestiame, nonché l’impedimento di pascolo e coltivazione sui terreni di sua proprietà. E’ riuscito a rimettersi in piedi proprio grazie alle proprietà depurative della canapa industriale, che ha bonificato i terreni con il fitorisanamento e ha regalato una nuova vita all’attività di Vincenzo Fornaro.

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